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GLAUCOMA e CAFFE’

Glaucoma e caffè, o meglio dire caffeina.
Eh sì, perché la caffeina rappresenta la sostanza base del caffè ma è presente anche in altre bevande, il tè, il mate (bevanda molto diffusa in Sud America) e bevande analcoliche, negli alimenti (il cacao: 100 g di cacao in polvere per uso alimentare contengono anche 230 mg di caffeina e 2057 mg di teobromina) e in vari farmaci; il nome cambia (caffeina, teina, mateina), ma è chimicamente la stessa sostanza: 1,3,7-trimetilxantina.

La maggior parte della popolazione consuma caffeina in qualche forma su base regolare: dalla colazione mattutina fino agli inveterati consumatori che bevono una tazza di caffè “per dormire”. 

Che funzione ha la caffeina in natura? 

Agisce come insetticida naturale, paralizzante (tetanizzante, cioè contratturante i muscoli) o con effetto comunque tossico per insetti e altri artropodi che la mangiano.

Nell’uso umano viene più comunemente consumata come infuso da semi e foglie di caffè e tè. Gli effetti della caffeina sul corpo umano sono ben noti e includono aumento della pressione sanguigna, diminuzione della frequenza cardiaca, aumento della veglia, e ridotto flusso sanguigno cerebrale. La caffeina ha una dose tossica e letale, nell’uomo di circa 150 mg/kg: facilmente superabile se usata come prodotto chimico farmaceutico puro, mentre difficilmente raggiungibile con gli alimenti che la contengono naturalmente, se non con un forte abuso . Senza dimenticare i potenziali effetti negativi per una forma di dipendenza conosciuta come caffeinismo (ricordiamo il “caffè per dormire”). 

Diciamo che si ritiene un normale uso di caffeina il consumo di tre tazzine quotidiane.

E nel caso del glaucoma? Nel complesso, la maggior parte degli studi ha dimostrato che la caffeina determina un aumento transitorio dell’IOP nelle persone normali, negli ipertesi oculari e nei glaucomatosi ad angolo aperto.

Come sempre, c’è chi la pensa diversamente: nonostante la maggior parte degli studi abbia dimostrato un rialzo statisticamente rilevante della IOP in risposta alla caffeina, per alcuni investigatori come Higginbotham et al.44 questo non era “clinicamente rilevante” al punto di raccomandare che i pazienti con glaucoma non siano dissuasi dal consumare bevande caffeinate.

Ognuno può trarre le proprie conclusioni ma il fatto è chiaro: la caffeina aumenta, transitoriamente e in grado variabile, la pressione oculare la cui riduzione è l’obiettivo della terapia per mantenere più integra possibile la funzione visiva.

 

foto-news_Dott. Severini